
Una Bellissima Storia…
Dr. Fedro Alessandro Peccatori – Milano, Italia
Una bellissima storia, quella di Valentina e dei suoi due gemellini Alessandro e Lorenzo.
Una storia di amore dove vincono la determinazione e la bellezza quasi magica dell’allattamento e che ci insegna che le mamme hanno quasi sempre ragione.
Una storia che, tuttavia, conferma come il tema dell’allattamento dopo un tumore al seno resti un tabù.
Alcuni tra i medici che Valentina ha incontrato erano molto concentrati sulla malattia e non hanno saputo ascoltare. L’arte dell’ascolto è altrettanto importante dell’arte della parola e richiede tempo, apertura mentale, assenza di giudizio. È importante sapere che non ci sono controindicazioni mediche per una mamma che vuole allattare anche dopo un tumore della mammella. In uno studio che abbiamo pubblicato qualche anno fa, le mamme che allattavano i loro bambini avevano una prognosi addirittura migliore delle mamme che per vari motivi decidevano di non allattare.
È ben possibile che la mammella operata e irradiata produca meno latte di quella controlaterale. Diventa quindi importante che nel corso della consulenza sia chiarito che la produzione di latte anche da una sola mammella è sufficiente e che le proprietà del latte di mamma non sono sostituibili con nessuna formula.
Inoltre, allattare non vuol dire solo nutrire, ma anche creare una relazione unica con il proprio bambino che incide sul suo futuro sviluppo fisico e mentale e che offre alla mamma diversi benefici, pur nel caso di una pregressa diagnosi di tumore mammario.
Occorrono tuttavia risposte competenti e univoche da parte degli operatori sanitari.
Le mamme non dovrebbero fare lo slalom tra operatori sensibili e insensibili. Non dovrebbero sentirsi dire: “Bastano sei mesi di latte di mamma, il resto è un capriccio”. La medicina paternalista non dovrebbe più esistere, soprattutto quando si affrontano temi importanti come la salute riproduttiva della donna e l’allattamento. Inoltre, c’è bisogno di sostegno, perché la storia di Valentina ci insegna anche che allattare dopo un tumore mammario può non essere facile e che il ruolo delle associazioni e delle organizzazioni – come La Leche League – è fondamentale.
Dal punto di vista prettamente oncologico è importante ribadire che la terapia ormonale per cinque anni riduce il rischio di recidiva, ma che è anche possibile, previa valutazione clinica, sospenderla temporaneamente per provare ad avere un bambino, per poi riprenderla dopo la gravidanza e l’allattamento.
A Gennaio 2020 si è concluso uno studio clinico internazionale (studio POSITIVE) che valuta proprio questa strategia e tra qualche anno avremo le risposte alle molte domande che le giovani donne con tumore mammario continuano a porre.
Ad una domanda abbiamo comunque già una risposta: si può allattare anche dopo l’operazione chirurgica e le cure per tumore mammario e non c’è alcuna ragione di negare alle donne e ai loro bambini questa opportunità.
Fedro Alessandro Peccatori è medico Oncologo e Ginecologo.
La sua attività clinica riguarda soprattutto donne affette da neoplasie ginecologiche e mammarie, con particolare attenzione ai loro problemi riproduttivi.
È stato uno dei pionieri dell’oncofertilità in Italia e ha un particolare interesse per la biologia e il trattamento delle neoplasie diagnosticate in corso di gravidanza e allattamento.
Dirige l’Unità di Fertilità e Procreazione in Oncologia presso l’Istituto Europeo di Oncologia IRCCS ed è il Direttore Scientifico della European School of Oncology, a Milano e Bellinzona.
Autore di 220 pubblicazioni, svolge attività didattica presso l’Università di Milano ed è co-editor di “Tumori Journal” e di “Journal of Human Lactation”.
È felicemente sposato dal 1990 con Giulia Bellettini, pediatra e Consulente professionale in allattamento IBCLC e insieme hanno allevato cinque figli, tutti allattati. Ama il suo lavoro, il mare, le lunghe passeggiate, e Giulia.
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